In un Istituto per sordi arriva un nuovo insegnante di logopedia. È James Leeds, un giovane i cui metodi anti-convenzionali e diretti sono guardati con sospetto dal direttore che lo esorta subito a non essere troppo "creativo" nell'insegnamento. Leeds va avanti per la sua strada ed i risultati del suo empatico rapporto con gli allievi non tardano ad arrivare. Ma la vera sfida per il professore è rappresentata da Sarah, una giovane donna, bella, intelligente e sorda dalla nascita.
L’allestimento di “Figli di un Dio minore” sarà un’importante occasione per il teatro italiano. Un’occasione di confronto fra universi comunicativi separati e sovrapposti, in rapporto con le relative implicazioni umane, sociali e pedagogiche. Di fronte alla necessità di esprimere in forma teatrale la stessa emozione, come si comporta un attore udente?
Come un attore sordo? Partendo da un testo scritto, come tradurlo sul doppio binario della comunicazione orale e dei segni? Come rendere efficace la compresenza di sordi e udenti sia sulla scena che nel pubblico? In sintesi come comunicare tra mondi separati e compresenti nella stessa società? Tutte le fasi del lavoro, dalla prima parte laboratoriale fino all'allestimento vero e proprio, sono concordate, supportate e realizzate con la collaborazione dell'ISSR, Istituto Statale dei Sordi di Roma che metterà a disposizione dello spettacolo personale (mediatori culturali, insegnanti di Lingua Italiana dei Segni), materiale didattico, aiuto nella ricerca degli attori con l'udito danneggiato, spazi, ed ogni tipo di mezzo per la promozione e divulgazione.